Porta d’Arce

Nella cinta romana era presente ad est una porta, detta Carana o Interocrina, antico nome di Antrodoco, ch si poteva raggiungere uscendo dalla porta e seguendo la Via Salaria. Questa porta, oggi conosciuta come Porta D’Arce, venne aperta nel XIII secolo e deve il suo nome alla fortificazione romana, dette arce, che un tempo difendevano la via Salaria. La porta aveva un valore strategico notevole tanto che nel 1372, per volere del vescovo di Lucca vi venne fatta costruire sopra una fortezza per controllare meglio il varco. Come le altre porte, subì vari restauri. Nel 1455 furono eseguiti interventi sulla porta munendola di ferrature. Nel 1482 si rese necessario, invece, intervenire per evitare il crollo delle mura poste sui suoi fianchi, mentre nel 1495 fu completamente rifatto il portale andato distrutto in seguito ad un incendio.

In alcune fotografie di inizio Novecento è possibile vedere nel suo lato interno alla cinta muraria, una finestra trifora, che venne aperta nel corso dei gli anni ma venne poi rimossa restituendo alla struttura l’aspetto iniziale. Anche porta D’Arce subì gli attacchi della seconda guerra mondiale che resero necessari nuovi lavori di ristrutturazione.

Fino agli anni sessanta sul lato interno la porta era affiancata dalla chiesa del suffragio e di San Leonardo, successivamente demolita. Oggi il portale in legno non è più presente.

Per esigenze di traffico sotto di essa quotidianamente scorrono i veicoli che percorrono le strade di Rieti che resero necessaria nel corso degli anni l’apertura di altri archi nelle mura adiacenti, tre dei quali risultano ancora oggi inutilizzati. Osservando la porta dal lato interno sulla sinistra è presente una fontanella. In passato era affiancata da un’altra porta detta di S. Agnese che venne poi chiusa.

Ha una forma molto regolare, costituita da una torre massiccia a forma di parallelepipedo merlato con un arco anteriore a tutto sesto che costituisce la parte superiore della porta, e due archi, sempre a tutto sesto posti nella parte posteriore, l’uno sopra l’altro. Nella parte anteriore si può vedere una piccola apertura posta a circa due terzi dalla sommità

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