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Rieti, ripartiamo dai bambini

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Adozione e comunità

Anche a Rieti, piccola e attraente provincia laziale, ci sono tanti bambini adottati.  Di adozione si parla sempre troppo poco e senza avere le giuste informazioni. Ho deciso di raccontare la mia storia di mamma adottiva, prima nel libro “I Fiori di Gerico – storie di adozioni e resilienza”, scritto a quattro mani e due cuori con Alessandra Pasqualotto, poi in tanti incontri con le scuole.
Non ho voluto nascondere nulla delle paure, delle difficoltà, delle fragilità, della gioia immensa, della scuola inadeguata, della società non pronta ad accogliere il diverso e della richiesta di aiuto alla comunità. Ho lanciato un appello alle mamme e papà “biologici” per sentirci genitori collettivi, capaci tutti di accudire i bambini, non solo i nostri.

I nostri amici per la prima volta hanno capito cosa avevamo realmente vissuto con l’adozione, i genitori naturali hanno riconsiderato la propria genitorialità, gli insegnanti e i dirigenti scolastici non si erano resi conto del ritardo colpevole della scuola nel recepire le linee guida scuola-adozione emanate dal Miur nel dicembre 2014. I programmi scolastici non sono adeguati per il vissuto speciale dei bambini adottivi e molti docenti sono sprovveduti davanti ai loro disagi emotivi e aggiungo davanti ad ogni bambino che ha un diverso bisogno emotivo difronte al quale serve competenza e capacità di creare una relazione. E quando questo accade, quando si incontra il docente preparato, il bambino rifiorisce come la rosa di Gerico.

L’adozione è un percorso che si può fare solo insieme per dare il meglio a tutti i bambini e a quelli la cui vita è iniziata con un abbandono. Sono continui gli episodi di discriminazione e inadeguatezza verso le famiglie adottive da parte della comunità e i bambini adottivi si portano dietro una diversità non sempre compresa. Siamo andate a Terni, Cantalupo, Passo Corese per parlare con studenti e gente comune di adozione, inclusione e di accoglienza sempre con tanta emozione perché parlare dei nostri bambini è difficile ma necessario perché c’è ancora molto da fare. La maternità adottiva non è ancora accettata pienamente e noi abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza. Ci siamo rese conto alla Camera dei Deputati, invitate al seminario sulle adozioni dall’On. Roberta Agostini Vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali, che c’è davvero necessità di parlare con verità di adozione.

Sono piccoli passi, sono semi nel processo culturale e sociale che serve per comprendere il mondo dell’adozione. Da mamme adottive non abbiamo avuto il pudore delle nostre emozioni, né il pudore di chiedere aiuto ad una comunità.

Catiuscia RosatiGiornalista

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Pubblicato da

Rietintasca

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