“Il vangelo di Giovanni insiste nel tratteggiare la differenza tra il pastore e il mercenario”.
Questa la sintesi della riflessione di monsignor Pompili di ieri nella quale spiega che il vangelo enumera almeno tre differenze per non ingannarsi.
“La prima è che al pastore le pecore interessano. Il vero pastore rischia la sua vita per salvare le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, appena scorge il lupo abbandona le pecore e fugge. Così il lupo le azzanna e le disperde. La fede comincia da qui: sto a cuore a Dio, Gli interesso, anzi Egli considera ogni uomo più importante di se stesso. Non è forse questa la segreta aspirazione della vita di ciascuno: stare a cuore a qualcuno? Per contro: quanti cattivi maestri, prima apparsi e poi scomparsi! Quanti incendiari trasformatisi velocemente in pompieri perché hanno preferito al rischio della prova, la tranquillità dell’abbandono!”
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Fonte: Chiesa di Rieti